Conclusioni….

 

Mi pare giusto, a questo punto, trarre qualche mia personale conclusione su questa lunga esperienza in cammino, su questi mesi passati camminando in luoghi sempre diversi e per me nuovi, spesso in compagnia di persone stupende oppure incontrandole strada facendo. Su tutte, quella con cui ho camminato e praticamente convissuto durante gli ultimi 2 mesi.
Una donna determinata e coraggiosa, dal carattere forte, ma che ho anche visto commossa per tutto l’affetto che ha ricevuto dalle moltissime persone che l’hanno seguita per tutto il suo cammino. E’ partita da Santa Maria di Leuca in Puglia portando con sé un messaggio contro la violenza sulle donne e che io ho avuto il piacere di conoscere una volta arrivata nel nord Italia. Da lì ho deciso di accompagnarla fino alla fine del suo cammino.
Non ho mai avuto dubbi sul fatto che ce l’avrebbe fatta, nemmeno quando, lungo la parte d’Italia che ci ha portato al confine con la Francia, l’ho vista un po’ in difficoltà, dovendosi dividere tra il cammino e gli impegni con radio, associazioni, istituzioni e appuntamenti vari.
Sono stati due mesi in cui abbiamo imparato molto l’uno dall’altra e anche dagli altri, perché il cammino, qualunque esso sia, è fatto sopratutto di persone. E l’unico modo che hanno due persone che devono convivere per 24 ore al giorno tutti i giorni per andare d’accordo è essere reciprocamente sinceri e confrontarsi su eventuali difetti sistemando subito le possibili incomprensioni.
Dopo tutta questa strada al suo fianco quindi non potevo chiudere questa mia parentesi nel mondo dei Blog senza un suo pensiero:

“Un giorno decisi dopo il primo cammino di Santiago che avrei ripetuto questa esperienza, che avrei camminato di nuovo, con maggiore consapevolezza e più esperienza logistica e tecnica. Un ipotesi assurda perché il cammino, qualunque esso sia, non è pianificabile, è per natura imprevedibile. Ti impone i suoi tempi, i suoi ritmi, le sue strade, le sue salite, le sue discese, la pioggia, il sole, il vento….tu puoi solo decidere a che ora partire e camminare….persino fermarsi è una decisione che a volte non puoi prendere. Così come chi incontrerai nei tuoi passi.
E il mio è stato un cammino straordinario, fatto di cose straordinarie…di incontri incredibili e posti che neppure gli innumerevoli scatti potrebbero raccontare nel dettaglio.
Il mio #steptostopviolence non è mai stato solo mio in realtà, è appartenuto a tutti quelli che mi hanno seguito virtualmente, a chi ha accompagnato ogni mio passo ogni giorno per 120 giorni. Un cammino che ha attraversato l’Italia, la Francia e la Spagna portando con sé un messaggio di speranza: “basta al femminicidio e alla violenza contro le donne”.
Ho camminato per le vittime, con le vittime e a volte con gli stessi carnefici più o meno consapevoli di quella violenza che non solo è fisica ma psicologica, perpetua e che distrugge la vita giorno dopo giorno.
Daniele è stato un mio compagno di viaggio, mi ha accompagnato per un lungo tratto di questa esperienza formidabile, e ha condiviso con me tutto, 24 ore su 24 con grande rispetto, con grande disponibilità e generosità. Mi ha teso la mano quando ne ho avuto bisogno, aspettandomi quando il mio corpo era stanco e lento, ascoltandomi. Il cammino insieme ci ha insegnato a rispettare reciprocamente i momenti buoni e i momenti cattivi, con pazienza, con affetto e non è cosa semplice.
Un esperienza che dopo 5000 km ha cambiato in modo radicale la mia vita, ma che mi ha dato anche l’opportunità di conoscere molte persone che faranno inevitabilmente parte del mio futuro. E il cammino continua….inarrestabile…..come la vita, e chissà io e Daniele, forse faremo altre cose insieme….perchè quello che noi abbiamo vissuto non può certo rimanere un segreto, speriamo che in tanti decidano di partire con uno zaino in spalla, pronti a un po’ di sacrificio e dolore fisico. Il risultato? Scopritelo da soli….camminando”.

Grazia Andriola

 

Tornando a me, inutile negare che il Cammino di Santiago, rispetto alla Francigena, sia anni luce più organizzato, più segnalato, più sicuro e alla portata di tutti e chi più ne ha più ne metta. Sicuramente regala anche più emozioni, che buona parte penso derivino dal fattore umano; si incontrano moltissimi pellegrini e anche la gente del posto comunque è abituata a vedere individui con lo zaino dall’aria spesso sconvolta per la fatica. Ti salutano e ti rispettano anche grazie al fatto che al di fuori delle grandi città i paesi che si attraversano sarebbero morti e sepolti senza il flusso di pellegrini e di soldi che passa ormai tutto l’anno.
Quando ero sulla Francigena ho incontrato comunque parecchia gente, tutti già reduci del Cammino di Santiago, tutti con i loro racconti di quella esperienza magica e unica. Io però, a differenza di loro, non ho avuto l’incertezza di non farcela, il timore che nasce dal fatto che non sai cosa ti aspetta, quel po’ di insicurezza data dal fatto che è la prima volta che ti incammini per circa 800 km.
Io il cammino Spagnolo non l’ho vissuto cosi, anzi sono arrivato già con parecchi km alle spalle, sapendo già dove il mio corpo poteva o non poteva arrivare; la prima tappa ad esempio, che per molti è un gran bel test, per me è stata quasi una passeggiata. Questo non so se toglie qualcosa come esperienza riguardo il cammino di Santiago, però le stesse paure e incertezze io le ho vissute quando sono partito per Roma lungo la Via Francigena, sopratutto perché da alcuni racconti trovati su Internet mi aspettavo molti più problemi. Invece con le tracce GPS e un elenco di accoglienze si cammina tranquilli anche in Italia.  Certo a volte bisogna fare i conti con prezzi non molto pellegrini e con qualche pasticcio tipicamente “made in Italy”, ma vale la pena se si considera i territori stupendi, i borghi antichi e le città d’arte che si attraversano.

La Francigena deve ancora crescere, ma come dovrebbe essere per qualunque cosa, ha bisogno di persone capaci che sanno quello che fanno, meno politica, meno istituzioni e più pellegrini.
Personalmente mi è dispiaciuto non essere riuscito ad attraversare tutta la Francia, purtroppo non sapere il Francese ci ha ostacolato parecchio specialmente nel trovare da dormire; dopo un paio di famiglie a donativo non siamo più riusciti a continuare in quella direzione e siamo stati costretti a puntare su B&B non molto economici, un ostello della gioventù che ti chiude i bagni durante la notte e un monastero da 45 Euro a persona per notte. E se devo dirla tutta in generale non abbiamo riscontrato una grande ospitalità e simpatia nei nostri riguardi.

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Detto questo non mi rimane che ringraziare tutte le persone che ho conosciuto lungo il cammino e nei posti che ho attraversato, dal primo cammino sulla Via degli Dei a tutte le persone che camminando con Grazia poi ho avuto io stesso il piacere di conoscere di persona. Tutti quelli che hanno letto questo mio piccolo blog o commentato le mie foto su Instagram o che comunque hanno sostenuto me ma sopratutto il cammino di Grazia. Un grazie speciale poi alla mia amica Monica che sta tutt’ora aiutandomi con questo mio piccolo esperimento, con la traduzione in inglese e che ci ha seguito fin dall’inizio.

 

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Leggi anche: Quando e perché ho iniziato a camminare.

 

Buon Cammino.

 

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