Da Bonnanaro a Bonorva
Oggi il sole splende caldo da subito e non c’è nemmeno una nuvola, forse mi conviene svegliarmi e partire prima per evitare il caldo ma arriverei a destinazione addirittura prima di mezzogiorno, altro che prenderla con calma.
Mi incammino sulla strada che essendo domenica mattina è praticamente deserta. Arrivo presto a Borutta, volendo potevo evitarla tirando dritto per Torralba risparmiando qualche km ma dopotutto son qui per visitare la Sardegna non per tirare dritto fino al sud. Il paese comunque ha un suo perché, con dei bellissimi murales che rappresentano momenti di vita paesana di una volta.
Seguo la strada che sale e arriva su un altopiano disseminato da recinti di muri a secco di pietre calcaree e all’interno di questi anche qualche furraghes, antichi forni per la produzione della calce.
Proseguo scendendo lungo tornanti verso Torralba, il percorso non si addentra però nel paese e io lo seguo. Appena prima di tornare tra i campi trovo una piccola area con qualche panchina e una fontanella, ma quando apro il rubinetto non scende niente, quindi proseguo.
Dopo una salita torno a scendere fino ad un sottopassaggio che attraversa la statale, proseguo dall’altra parte su uno sterrato che più avanti sbuca vicino a ad un Nuraghe decisamente più grande di quelli che ho visto fino ad ora, vicino c’è anche un museo, la biglietteria e un bar, purtroppo è presto per approfittarne ed è ancora chiuso, mi accontento di qualche foto e della fontanella per fare il pieno di acqua fresca.
Rinfrescato riparto sulla strada asfaltata, passo su un cavalcavia accanto alla vecchia e abbandonata stazione di Torralba e dall’altra parte giro a destra sempre su una strada asfaltata senza straffico, giusto qualche ciclista della domenica.
Più avanti prendo un largo sentiero in cemento che mi porta ai piedi di una lunga e ripida salita per arrivare a Giave, fortuna che a metà per un pezzo diventa in piano e mi permette di recuperare un po’ di energia.
Arrivo in paese e subito trovo un parco con una fontanella, anche questa senza acqua però. La fame e la sete chiamano e sulla via che poi mi porterà fuori dal paese, mi fermo al bar per un paio di tramezzini è la solita birretta fresca.
Quando con tutta calma faccio per ripartire un signore insiste per offrirmene un’altra così mi fermo a chiacchierare un po’ con lui e la barista che scopro mia coetanea. Spiego loro da dove vengo e come mai sono in Sardegna. In questi giorni dalle mie parti è un susseguirsi di temporali qui mi dicono invece che sono 3 mesi che non piove, con i relativi problemi tra cui il raccolto del poco fieno per gli animali.
Ok, mi rimetto lo zaino in spalla ma ora sono un gruppo di ragazzi più e meno giovani che iniziano a parlarmi e mi offrono da bere, anche a loro racconto di questo e di altri cammini che ho fatto o che mi piacerebbe fare. È bello condividere con degli sconosciuti queste mie esperienze.
E così dopo un’ora e mezza di pausa saluto e ringrazio tutti riprendo il cammino, oramai manca poco alla meta di oggi, quando guardando il paesaggio circostante ho l’ennesima conferma che dopo una salita faticosa c’è sempre un paesaggio spettacolare che ti aspetta e ti fa scordare la fatica.
Proseguendo la discesa sulla strada attraverso una zona archeologa veramente bella, un gran numero di Domus de Janas sia sinistra che a destra.
Praticamente questo tratto lo attraverso con la macchina fotografica in mano. Ancora un paio di km di strada e arrivo a Bonorva, solo una piccola salita molto ripida per raggiungere la strada dove mi aspetta il B&B di oggi e finalmente la meritata doccia.
N.passi: 27920