Via Francigena giorno 6

Da Fornovo a Cassio

Faccio colazione con i due ciclisti di Pavia e poi parto prendendo la strada che esce dal paese, subito sale con un po’ di tornanti fino ad un lungo rettilineo. 
Oggi il sole si fa sentire fin da subito.
La strada giunge poi a Sivizzano, un piccolissimo paese dove mi fermo per un caffè al volo; quando riprendo arrivo ad un bivio dove un cartello della Francigena mi dice che deviando a sinistra è più corta e taglia un pezzo di statale.

Però arrivo ad un punto e il segnale bianco/rosso non mi appare chiaro, prendo a sinistra, attraverso un piccolo torrente ma ad un certo punto continuando a salire mi ritrovo ad arrampicarmi su di una collina con l’erba alta. A quanto pare non sono l’unico ad avere sbagliato strada perché tra l’erba vedo una chiara traccia lasciata da qualcuno prima di me. Torno indietro riscendendo verso il torrente e questa discesa non fa piacere al mio ginocchio che incomincia a farmi male.
Decido di prendere a destra attraversando un campo per tornare alla statale e proseguo seguendo l’asfalto.

img_2164Quando arrivo ad un bivio dove devo prendere la salita per Terenzo, trovo una fontanella che però è chiusa e subito affianco un pilone con la figura del pellegrino. La cosa mi sembra un po’ ridicola al momento però dopo una salita, arrivato all’inizio del paese, trovo una grande fontanella fatta apposta per i pellegrini.

img_2173-1Faccio sosta per rinfrescarmi, riempire le bottiglie e mangiarmi una mela e poi riparto. Noto con stupore che di fontane così ce ne sono 3 nell’arco di 10o metri.

Proseguendo al di fuori di Terenzo trovo un’altra fontanella, questa volta però di acqua sorgiva, molto più fresca. Mentre mi rinfresco nuovamente arriva un signore che mi chiede se sto andando a Roma e da dove provengo, quando gli dico che sono della provincia di Lecco lui mi dice che anche lui è delle mie parti e alla fine salta fuori che vive proprio vicino al mio paese ed ha una ditta del paese accanto. Per la serie “piccolo il mondo”.

Uscendo  da Terenzo passo davanti al comune dove  si è appena svolto un matrimonio, passo tra sposa e invitati e poco dopo prendo per un ripido sterrato che sale e sale fino a 85o mt. circa. Arrivo su una strada che a sinistra scende su un sentiero mentre a destra prosegue verso un bar.
Faccio prima  tappa al bar dove trovo numerosi motociclisti che sostano prima di riprendere per il passo della Cisa con tutti i suoi tornanti.
Dopo un gelato torno indietro e imbocco il sentiero che scende per un po’ ma poi arriva a Castello di Casola e risale fino al crinale, prima mi fermo ad una fontanella risalente al 1870, segnalata da un piccolo cartello altrimenti non visibile. Salgo su una ripida salita e poi incomincio la discesa che mette a dura prova il mio ginocchio e che in fine mi porta a Cassio.

Arrivo passando sotto un arco a fianco della chiesa dove sento picchiare con qualcosa tipo dei martelli, la via sia chiama “via degli scalpellini” e difatti poco più avanti vedo un gruppo di persone intente a creare qualche scultura.

Attraverso il bellissimo borgo ed arrivo all’ostello, un ex casa cantoniera gestita da una persona gentilissima, che a parte il costo del pernottamento, in cambio di un’offerta mette a disposizione la cucina e come si dice “ogni ben di Dio”, sembra quasi un mini market per la quantità e la varietà di cibo che presenta.

Io mi faccio un piatto di pasta ma poi finisco col condividere la cena con un gruppo che si è portato il cibo e il vino da casa, loro sono qui in macchina con su le loro biciclette ed in questi giorni faranno fuoripista nei dintorni.

N.Passi: 29142

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