Via Francigena Giorno 5

Da Cabriolo a Fornovo Val di Taro

Alla fine ho dormito come un sasso, sveglia alle 6:15 e come ogni mattina, rifaccio lo zaino pronto per partire.

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Subito dopo i primi 500 metri lascio l’asfalto per uno sterrato che poi sale, finalmente oggi i panorami cambieranno e vale la pena la fatica di qualche salita. La strada prosegue sulle cime delle colline con qualche tratto di asfalto alternato da sterrati e strade erbose, mentre ai lati un bellissimo paesaggio collinare che non vedevo l’ora di trovare.

img_2152Quando torna, l’asfalto scende ripido per poi risalire passando accanto ad un cimitero dove fuori trovo una fontana, e poi sale ancora fino ad un bivio. A destra la via Francigena, a sinistra Costamezzana, la meta di ieri dei bergamaschi e del Francese. Visto che non mangio da ieri pomeriggio faccio tappa al bar e appena arrivo scopro che perdermelo sarebbe stato un vero peccato. Già da fuori trovo il simbolo del pellegrino in bella vista, poi dentro trovo la mappa della Francigena con a fianco in una cornice una Compostela. Il fratello del proprietario del bar è un pellegrino che ha fatto il cammino di Santiago nel 2010 e, sapendo cosa significa, ha un occhio di riguardo verso i pellegrini che passano di lì, tanto che mi chiede la credenziale per poter apporre il loro personale timbro .

img_2153Me la prendo con calma, ma poi riparto per tornare sulla via che prima scende, devia su uno sterrato in ombra e poi torna a salire sulle cime delle colline. Dopo qualche km di stradine e sentieri si scende e si attraversa il paese di Cella; approfitto della fontanella di un parco e mi rinfresco, per fortuna perché subito dopo la strada, dopo aver attraversato un piccolo ruscello, parte con una breve ma ripida salita in terriccio, chissà farla quando piove, penso.
In cima un cartello indica due varianti, prendo quella a sinistra che procede su asfalto e poi sterrato sempre con un bel panorama che mi accompagna, chissà perché in questi momenti non sento nemmeno tanto la fatica.

Arrivo a Medesano per l’ora di pranzo, quindi punto al primo bar per un panino e qualcosa di fresco da bere, caffè e poi via.
Per uscire da Medesano, dopo una lunghissima pista ciclabile, faccio una variante che accorcia di 2 km ma è completamente sull’asfalto incandescente; arrivo a Felegara che sono cotto ma per fortuna mi imbatto in una specie di centro sportivo dove avvisto una fontanella, così mi siedo per fare 15 minuti di pausa.

Ormai mancano 6 o 7 chilometri alla fine, esco da Felegara passando sotto ad un ponticello che porta lungo il fiume Taro. Per circa 3 km si prosegue di fianco all’argine del fiume, attraversando anche un paio di ruscelli; tutta questa parte in caso di pioggia è da evitare scegliendo la variante su asfalto segnalata prima del ponticello.


Attraverso il lungo ponte che porta a Fornovo e raggiungo l’ostello; dentro trovo anche due signori di Pavia che stanno andando a Roma in bici. Dopo la doccia e il bucato e ovviamente il timbro sulla credenziale esco con loro per una birretta e un giro per il paese, e poi più tardi una pizza.

N. Passi: 35607 

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