Rotta verso Santiago: la fine

Finisterre / Muxia e poi a casa

Pensavamo oramai di aver finito il cammino e di aver visto tutto, di fare un po’ i turisti e poi tornare a casa ed invece oggi siamo arrivati Finisterre e siamo finiti nell’albergue più bello da quando siamo sul cammino. Non ha niente di eccezionale il posto, ma le persone che ci sono qui sono veramente belle. Fatima, la simpatica ed eccezionale padrona di casa è una calamita per quel tipo di pellegrini a cui piace la condivisione ed il conoscere altre persone. Qui la gente si ferma per una notte e poi invece rimane per qualche giorno, 10 giorni e anche 2 mesi. Il suo albergue non è su nessuna lista, su nessun sito a parte una pagina Facebook, non ci sono cartelli e non si preoccupa di farsi pubblicità. Lei dice che così arrivano i pellegrini che sentono aver bisogno di quel posto.

Dopo aver fatto visita al faro ed aver raggiunto il fatidico km 0, arriviamo all’albergue poco dopo mezzogiorno, giusto in tempo per sederci a tavola con gli altri e mangiare un buon risotto preparato da Michele, un ragazzo di Brescia che si è dovuto fermare qui dopo essersi ferito ad un piede e poi non è più ripartito. Sta qui e fa l’ospitaliero e dice di non riuscire più a stare lontano da questo luogo.
Il pomeriggio poi io e Grazia andiamo a fare quattro passi lungo la spiaggia per raccogliere qualche conchiglia da riportare a casa come ricordo e anche per qualcuno che non ha avuto modo di arrivare fino a qui con il suo cammino e poi anche per pucciare i piedi nell’acqua fredda dell’oceano. Tornando poi all’albergue passiamo a fare un po’ di spesa per la cena, sta sera si va di minestrone bello caldo con i fagioli freschi che una vicina di casa ha portato direttamente dal suo orto.

 

Dopo una bella dormita ci svegliamo con tutta calma alle 8:30 circa e scendiamo a fare colazione; caffè ed un paio di fette di un buonissimo pan brioche appena sfornato che Michele è andato a prendere fresco fresco dal panettiere. Intanto facciamo quattro chiacchiere mentre aspettiamo Fatima , ieri ci ha promesso di portarci a vedere due posti speciali qui a Finisterre e poi accompagnarci in auto a Muxia.
Quando arriva abbiamo giusto il tempo di scambiarci le magliette, noi lasciamo a Fatima e Michele le nostre maglie verdi che avevamo indossato per l’ingresso a Santiago e loro ci donano le magliette dell’albergue e poi partiamo. Prima ci porta a visitare i resti della chiesa di San Gulielmo, dove si dice essere la vera meta finale del pellegrino, ne rimane veramente poco in realtà ma è comunque un bel posto.

Poi andiamo al punto più alto di Finisterre, sopra a delle pietre da dove si può vedere l’oceano quasi a 360 gradi. All’orizzonte il cielo si mescola con l’oceano e in lontananza si vede anche un temporale che piano piano si avvicina.


Dopo esserci goduti in pace il panorama e dopo qualche foto riprendiamo l’auto per scendere e andare a Muxia, appena a 28 km da qui.

Arrivati a Muxia in realtà non c’è molto da vedere, andiamo al Santuario della Vergine della Barca che purtroppo 3 anni fa è andato a fuoco dopo essere stato colpito da un fulmine, è stato si ricostruito ma gli affreschi sono andati persi quasi tutti. Più in alto sulla collina il monumento intitolato “La Herida” (La Ferita) in memoria del naufragio di una petroliera e del conseguente disastro ecologico nel 2002 proprio su queste coste.


Di fronte al monastero invece ci gustiamo anche qui il bellissimo panorama accompagnato dal rumore delle onde che si infrangono sugli scogli, ma purtroppo ci aspetta un autobus per Santiago e dopo aver fatto uno spuntino al bar salutiamo con molto dispiacere Fatima che già ci manca e ripartiamo per la grande città.

Torniamo allo stesso albergue di 2 giorni fa e verso sera andiamo in centro per cenare; siamo un bel gruppetto con Vittorino, Adriano, Fredric dall’Austria e Lionel dal New Mexico, tutti appena conosciuti. In realtà Adriano ha seguito Grazia su Facebook e Grazia a seguito Vittorino sempre su Facebook ma quasi per caso ci siamo ritrovati tutti questa sera. Anche questo fa parte del cammino.
Domani pomeriggio ci aspetta il volo di rientro, andiamo a letto un po’ più tardi del solito ma sapendo che tanto domani mattina possiamo svegliarci in tutta calma e tirare almeno mezzogiorno in giro prima di prendere l’autobus per l’aeroporto. Fossimo stati in cammino da poco probabilmente a quest’ora saremmo tristi, ma dopo 4 mesi Grazia e 2 io, tornare finalmente a casa non ci dispiace poi così tanto.

 

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