Santiago.
Finalmente ci siamo, per le 10:00 dobbiamo entrare nella piazza della cattedrale dove Grazia dovrà anche incontrare la Consigliera al turismo della città di Santiago. Potremmo quindi prendercela con calma ma io alle 6:30 sono già sveglio, più tardi esco dall’albergo e raggiungo quello dove alloggiano Grazia e il suo compagno Matteo e assieme andiamo al primo bar per fare colazione sempre con molta calma, il cielo non promette niente di buono ma per ora regge.
Ci avviamo seguendo la strada principale a quattro corsie che scende e poi devia in salita fino ad entrare nel centro storico sulla Rua de San Pedro, piena di piccoli negozi e bar, scende fino ad incrociare un’altra strada trafficata e dall’altra parte riprende con un altro nome, mancano solo 330 metri.
Seguo Grazia che, essendoci già passata l’anno scorso, conosce bene i vicoli giusti che portano davanti la cattedrale. Arriviamo di fronte ad un arco dove, una volta passati ,si dovrebbe vedere tutta la piazza e da qui, come promesso, Grazia procede a piedi nudi mentre con il telefono in mano fa la diretta su Facebook per tutta la gente a casa che l’ha seguita e sostenuta durante i suoi 4 mesi di cammino.
Pochi passi ancora e finalmente entriamo in piazza Obradoiro e girandomi a sinistra contemplo l’imponente cattedrale; purtroppo la facciata è in parte coperta dalle impalcature per il restauro ma non è una sorpresa visto che sono oramai anni che ci stanno lavorando.
Mentre mi guardo in giro vedo arrivarci incontro 2 amiche di Grazia che ieri hanno preso e son volate qui da Lucca e da Milano per essere presenti a questo momento speciale; ovviamente Grazia non se lo aspettava e lo stupore glielo si legge bene in viso. Facciamo qualche foto ma poi andiamo subito a cercare l’ufficio del pellegrino per ritirare la Compostela, visto che poi c’è il rischio di trovare coda e tra non molto Grazia ha l’appuntamento con la consigliera.
Ci va bene dopotutto, una ventina di minuti al massimo e siamo davanti agli sportelli dove gli addetti rilasciano la pergamena e siccome di strada dopotutto ne abbiamo fatta tanta, ci facciamo rilasciare anche l’attestato di distanza dove viene riportato il luogo di partenza, la data e i km percorsi anche se su alcuni tratti sono un po’ troppo approssimativi; probabilmente li calcolano con Google maps, non so. Comunque usciamo dagli uffici felici e soddisfatti, sarà solo un pezzo di carta ma la fatica per ottenerlo è stata tanta e personalmente non me ne sarei tornato a casa senza.
Ritorniamo nella piazza per l’appuntamento di Grazia e poi ce ne andiamo finalmente a mangiare. Oramai è fatta, per davvero. Domani e dopo staremo qui a Santiago, un po’ perché ci hanno raggiunto il compagno di Grazia e le due amiche Roberta e Samantha e poi perché abbiamo bisogno entrambi di riposare un po’.
Probabilmente a Finisterre e a Muxia ci andremo in autobus, a piedi sarebbe un’altra maratona da 30 e passa km a tappa per poi tornare subito a Santiago e prendere l’aereo il giorno stesso e sinceramente non mi sento in colpa con nessuno se mi fermo qui coi piedi e faccio questo ultimo pezzetto coi mezzi. Sono arrivato fino a qui sarebbe stupido non farci visita.
Appena avrò raccolto le idee metterò qualche mia considerazione su tutto quello che ho camminato, visto e vissuto. Magari quando sarò tornato a casa, magari dopo aver visto Finisterre oppure sul volo di rientro. In due mesi, se ci aggiungiamo la Francigena anche tre, ne ho raccolte tante di esperienze e nel mio piccolo spero di essere riuscito a raccontarle al meglio, probabilmente più di come potrei raccontarle a voce.
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