Santu Jacu: giorno 17

Da Silius a Sant’Andrea Frius

Ieri sera poi sono andato al bar/ristorante all’inizio del paese per un piatto di pasta e la simpaticissima signora invece mi ha riempito la tavola di antipasti è tanto altro e alla fine si è anche un po’ arrabbiata con me perché non ho mangiato tutto, la serata poi è andata un po’ per le lunghe con dei signori al bancone a discutere del più e del meno assieme a qualche bicchiere di birra.

Oggi invece, parto dal piccolo appartamentino tornando indietro lungo il paese e dopo una tappa per un caffè e un saluto alla signora di ieri, esco da Silius seguendo la strada provinciale quasi deserta.

Dopo circa 3 km prendo a destra lungo una strada più piccola che sale fino ad una sorta  di area pic nic, proseguo dritto e passo un cancello chiuso per procedere su uno sterrato che sale ancora, attraverso un pascolo di pecore e dopo ancora qualche metro di salita mi ritrovo circondato da paesaggi collinari a 360 gradi.

Inizio la discesa tra tornanti, mucche e cavalli fino ad incrociare di nuovo la provinciale, però prima di continuare sul mio percorso faccio una piccola deviazione di un km per andare ad ammirare da più vicino l’enorme radio telescopio che già vedevo da lontano sulla collina.

Per saperne di più

Quando ritorno sulla strada da seguire salto un segnale, o magari non era visibile, che mi avrebbe fatto prendere un sentiero e quando me ne accordo sono già un paio di km sulla strada sbagliata, in realtà la provinciale sulla quale sono guardando con Google map sembra essere anche più breve rispetto al sentiero ed oggi per fortuna c’è anche un vento fresco che rende camminare  sull’asfalto molto meno caldo, quindi questi 9 km di strada che mi dividono dalla metà non sono nemmeno così duri alla fine.

Entro a Sant’Andrea Frius e dopo una  piccola sosta al bar vado al b&b che è praticamente affianco, chiamo al telefono Maristella che a sua volta avvisa sua madre del mio arrivo che poi mi apre e mi fa accomodare.



Sta sera il paese festeggia Sant’Andrea apostolo con una bella e caratteristica processione, così esco per assistere e intanto penso a dove andare a mangiare. L’unico problema è che ho con me i contanti giusti per pagare la camera e nel piccolo paese scopro che non c’è modo di usare bancomat o carta di credito.

Mentre sono a spasso già rassegnato a saltare il pasto, mi sento chiamare dal proprietario dell’edicola di fronte alla chiesa, sa chi sono, lui si chiama Efisio ed è il marito di Maristella. Ci facciamo una bella chiacchierata aspettando l’arrivo della processione e più tardi quando arriva anche sua moglie e il figlio, mi invitano a cena a casa loro, ecco ancora la stupenda ospitalità sarda.

Passo una serata davvero bella a tavola con una altrettanto bella famiglia, fa niente se quando li saluto per andare al b&b è quasi mezzanotte.

 

N.passi: 21126

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