Via Francigena giorno 17

Da San Giminiano a Abbadia Isola

Sveglia presto e partenza verso le 6:30, anche oggi in compagnia di Giuseppe. Il bar del campeggio è ancora chiuso così ci incamminiamo tra la nebbia. Sono già 3 giorni che puntualmente nel primo pomeriggio arriva un temporale e il giorno dopo c’è foschia.

Subito dopo il campeggio la via riprende su sentieri tra campi e vigneti, c’è un po’ di fango a volte e ovviamente l’erba è bagnata. Attraversiamo anche un paio di ruscelli per fortuna camminando sui sassi senza doverci bagnare. Dopo qualche km troviamo un bivio, a sinistra la Francigena fa una variante che porta a Colle Val d’elsa, a destra prosegue sul tracciato ufficiale. Noi prendiamo a destra ma poco dopo dobbiamo fare un’alta scelta, continuare sulla Francigena a stomaco vuoto o deviare salendo su per dei tornanti fino ad arrivare a Campiglia di Foci e fare finalmente colazione? Anche se non ho tanta voglia di allungare il cammino decidiamo di andare al bar, anche perché Giuseppe è partito senza fare il pieno di acqua.

Una volta fatta colazione e preso un panino per il pranzo, cerco un’alternativa al tornare indietro e scopro che proseguendo per un altro paio di km sulla strada su cui si trova il bar, ci ricongiungiamo alla variante per Colle Val d’elsa. Ad un certo punto ci troviamo davanti le porte della città e dietro ad esse un antico borgo, che prima scende e poi risale verso il Duomo. Il paese è molto bello ed a giorni ci sarà una sagra chiamata “della miseria” dedicata alla riscoperta dei piatti poveri dei nostri nonni. E qui mi torna in mente il ricco minestrone che avevo mangiato a ValPromaro.

Usciamo dalla città scendendo una vecchia rampa e percorriamo su marciapiedi un pezzo della statale che poi deviando a sinistra conduce alla periferia, una salita e poi arriviamo su una lunga strada bianca dove incrociamo anche qualche ciclista. La variante in fondo a questa strada si ricongiunge al percorso ufficiale. Qualche km di asfalto e poi una breve salita che ci fa attraversare il piccolo e carino paese di Castel Petraia.

Ancora una lunga discesa su strada bianca e arriviamo a Abbadia Isola, dove dentro ad un bar troviamo anche il responsabile dell’ostello comunale. Una grande e spaziosa cascina da poco ristrutturata, molto grande rispetto ai posti in cui sono stato fino ad ora, peccato solo per qualche mosca e formica di troppo.
Ora non mi resta che aspettare che passi il solito temporale per fare un salto al bar e poi a vedere se c’è una farmacia. Ma il paese mi da l’impressione di essere tutto qui.
Infatti.

N.Passi: 21970

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