Da San Quirico D’orcia a Radicofani
Sono solo le 6:30 e sono già in cammino, faccio colazione al bar con l’idea anche di prendere almeno un panino per il viaggio ma la scelta non è delle migliori. Quello che vedo in vetrina sembra di essere lì da un po’. Speriamo di trovare qualcosa più avanti, ma da quanto ho capito saranno 32 km di nulla.
Poco fuori dal paese inizia lo sterrato come quello che ho percorso ieri per diversi km, si sale e dopo 3 o 4 km arrivo a Vignoni Alto, un caratteristico e piccolissimo borgo con 5 case una torre e la sua chiesetta.
Lo attraverso e poi torno a scendere tra la foschia del mattino che invece sale, in lontananza si intravede anche un castello.
Alla fine dello sterrato arrivo sulla strada che porta a Bagno Vignoni, paese del quale la visita è consigliata, ma la Francigena gira a sinistra invece, e vista la lunghezza della tappa, meglio evitare deviazioni per fare il turista. Dopo una breve discesa su un sentiero attraverso un ponte in ferro e legno che attraversa il fiume Orcia.
Dall’altra parte poi giro su un sentiero in mezzo all’erba che taglia qualche tornante e si ricongiunge alla strada asfaltata più in alto. Per un bel po’ sono su un largo sterrato che ogni tanto diventa asfalto, continua e continua fino ad una salita dove, in cima, trovo un’area di sosta con fontanella, proprio fuori ad una casa.
Ci voleva proprio perché comincia a fare caldo nonostante sia nuvoloso e dopo la salita ho proprio bisogno di acqua fresca.
Riprendo e più avanti mi si apre un bel panorama a 360 gradi sulla Val d’Orcia; lo sterrato poi arriva davanti ad un agriturismo accanto al quale giro ,su un piccolo sentiero tra l’erba alta che mi fa scendere. Il sentiero si allarga e poi arriva alla vecchia Cassia che prima sale e poi, girando attorno ad una collina, ridiscende.
Il sole per fortuna spesso è coperto dalle nuvole che per qualche minuto hanno anche minacciato di piovere; se il tempo fosse stato sereno con il caldo forte, questa tappa sarebbe stata micidiale.
In fondo alla vecchia Cassia attraverso quella nuova per entrare in un sentiero che costeggia un piccolo torrente; più avanti lo attraverso su dei massi messi di proposto per la Francigena e poi entro in un altro sentiero con l’erba molto alta.
Mi trovo di fronte un agriturismo che, così ad occhio deve essere stato proprio costruito sulla Via Francigena ufficiale, infatti la strada devia a sinistra per non entrare nella proprietà privata. Da qui in poi sale la lunghissima salita, prima sterrata (e con molti ricordi lasciati da qualche gregge di pecore) poi asfaltata e poi ancora su sentiero, che porta a Radicofani.
Alla mattina 5 km sembrano 5 km, a fine tappa sembrano 10, e se a fine tappa gli ultimi 5 sono anche in salita, sembrano diventare 15. Questa mattina sono partito con l’idea di fare più strada possibile prima delle ore più calde per poi camminare dopo una lunga pausa. Poi invece le nuvole hanno tenuto il sole occupato per la maggior parte della giornata così sono riuscito a fare una tirata unica con delle piccolissime soste. La salita finale però è stata la mazzata finale, per fortuna tutti i miei dolori sembrano essere quasi passati, salvo un’unghia nera che non è per niente bella.
Dopo una piadina e una birra per riprendere le energie vado all’ostello dove vengo gentilmente accolto dai volontari della Confraternita Jacopo di Compostela.
Il borgo sembra interessante, doccia e bucato come sempre e poi faccio un giro.
N.Passi: 25633