Da Bolsena a Montefiascone
Anche se la tappa sarà breve mi sveglio alle 6 come al solito e preparo lo zaino, preferisco comunque camminare col fresco della mattina che più tardi sotto il sole, anche a costo di arrivare molto presto.
Esco dalla città salendo una strada che costeggia qualche casa, poi devio su un sentiero a destra che prima costeggia e poi attraversa un torrente, risale e affiancando le recinzioni di alcune ville arriva ad un largo sterrato con a sinistra gli ulivi. Lo sterrato sale fino a quando sulla sinistra rivedo in lontananza il lago di Bolsena, sale ancora e continua poi per qualche km. Dei cartelli indicano che sto per entrare nel bosco di Turona, il sentiero è molto ben curato e le numerose panchine in un’area pick nick mi fa capire che è anche molto frequentato.
Anche i segnali della Francigena ora cambiano un po’, delle colonnine indicano solo la direzione per Roma.
Da qui giro su un sentiero più stretto che dopo una discesa e una lunga salita diventa di ghiaia, incrocio anche un paio di cercatori di funghi che stanno tornando a casa. Più avanti trovo l’asfalto che sale ed in cima, un cartello che indica gli ultimi 100 km da Roma.
Salgo ancora e poi ridiscendo verso le prime case di Montefiascone, per poi risalire ancora a sinistra su una strada trafficata. Come ogni città entrarci a piedi non è il massimo della sicurezza, quando ci sono i merciapiedi sono minuscoli e sconnessi e bisogna tenere gli occhi aperti su cosa fanno gli automobilisti.
Entrato in città visto che è ancora molto presto vado a visitare la cattedrale di Santa Margherita di cui Cupola vedevo già da molto lontano, la chiesa di San Flaviano ed in fine salgo lungo la Francigena fino alla Rocca dei Papi, da cui posso godere di un meraviglioso panorama a 360 gradi.
Mi fermo per un po’ a fare qualche foto e più tardi riprendo scendendo degli scalini dalla parte opposta del giardino di fronte alla Rocca. L’ostello per sta notte è a 3 km da Montefiascone, ma sempre sulla Francigena, così la tappa di domani sarà ancora più corta. Subito dopo la piccola scalinata trovo una scultura raffigurante due pellegrini, con dietro ancora la stupenda vista del lago.
Continuo sulla strada che mi porta fuori città deviando su una ripida discesa che diventa sterrato, più avanti poi mi trovo a camminare su un’antico ma ben conservato basolato romano, un bel tratto lungo.
Quando incomincia a passare tra alcune case trovo il segnale di girare a sinistra e poco più avanti trovo l’ostello, all’inizio sembra non esserci nessuno ma poi mi accorgo di uno dei due ospitalieri sul retro della casa. Di solito sono i padroni di casa ad accogliere i pellegrini ma ora sono via per una breve vacanza così hanno lasciato il posto ad altri due volontari.
Sono arrivato così presto che faccio in tempo anche a pranzare con loro e un’altro signore italiano che viaggia, con qualche problema di troppo ai piedi, in compagnia di un amico che ci raggiungerà più tardi e che penso di aver incrociato poco fa senza zaino.
Oggi è stata tranquilla e in teoria lo sarà anche domani, mentre camminavo ho pensato se non era il caso di allungare la tappa ma alla fine non mi corre dietro nessuno, la strada che mi separa da Roma è quella e l’importante per me è che ci arrivo per il 20 ovvero per il mio compleanno, oramai è una cosa su cui mi sono fissato e a cui tengo. È strano ma sono anche un paio di giorni che mentre sono in cammino penso a casa, ma non al fatto che mi manca qualcosa in particolare, penso solo al fatto che non saprò dove andare a farmi delle lunghe camminate perdendomi nei panorami e nella tranquillità. Là oramai conosco tutte le strade e tutti i luoghi.
N.passi: 24814