Da Vetralla a Monterosi
Ieri, dopo il vento del pomeriggio, durante la notte a quanto pare ha anche piovuto mentre dormivo. Esco dalla città prendendo una strada in salita che dopo una curva e un passaggio a livello gira a destra su un sentiero di terra battuta per trekking e mountain bike; un lungo sentiero tra i boschi interrotto solo a metà da una strada da attraversare. Quando il bosco si apre, sempre su uno sterrato, mi trovo a camminare tra gli alberi di nocciole, noccioleti che si estendono per km e km.
Cercando poi su internet scoprirò che il Lazio è il secondo più grande produttore di nocciole d’Italia dopo il Piemonte e che l’Italia a sua volta è il secondo più grande produttore del mondo dopo la Turchia.
Ad un certo punto i segni della Francigena indicano di seguire un filare di alberi, sempre di nocciole e quando arrivo su uno sterrato trasversale decido di deviare sulla statale per tagliare di un km. Tra i noccioli stanno girando con dei trattori spruzzando grosse nuvole di non so cosa, di certo però dall’odore non è acqua. Quindi evito quel km di campi seguendo questo sterrato che mi porta sulla statale.
Torno poi a seguire la Francigena su un largo sentiero che scende e torna a passare ancora tra i noccioli, passo sotto la ferrovia e entro a Capranica, salgo verso la parte vecchia e attraverso la porta. Il paese è molto bello e caratteristico e lo attraverso fino a delle scale che mi fanno scendere uscendo dalle mura. Prendo una salita e ritrovo ancora un tratto di strada scavata nel tufo poi uno sterrato e in fine un bivio dove un segnale indica il percorso su asfalto oppure quello “naturalistico”, scelgo il secondo.
Più che un percorso naturalistico in alcuni tratti sembra più un percorso ad ostacoli, in più come mi è già capitato spesso in questi giorni passando probabilmente per primo in mezzo a questi stretti sentieri, sto facendo giù le ragnatele di mezzo bosco, con le braccia, le gambe e anche con la faccia.
Più che un percorso naturalistico in alcuni tratti sembra più un percorso ad ostacoli, in più come mi è già capitato spesso in questi giorni passando probabilmente per primo in mezzo a questi stretti sentieri, sto facendo giù le ragnatele di mezzo bosco, con le braccia, le gambe e anche con la faccia.
Salgo poi in città, faccio uno spuntino in una pizzeria d’asporto dove il proprietario mi racconta qualche curiosità sulla città. Vado al monastero ma è solo mezzogiorno, le suore sia ieri che oggi non hanno risposto al telefono e i pellegrini li ricevono solo dalle 15:30. Che faccio? Aspetto più di 3 ore per poi magari scoprire che non c’è posto? Intanto chiamo un b&b qui vicino ma mi dicono che è pieno. Ne cerco altri ma sono troppo cari oppure troppo fuori rotta, quindi decido di chiamare un B&b a Monterosi, un paese a 10 km da qui ma sempre sulla Francigena, prenoto e mi rimetto in cammino. Ne ho già fatti 26 ma almeno al mio arrivo mi aspetta un monolocale pulito e con tutti i comfort. Ogni tanto ci vuole.
Mi faccio una bella doccia calda, mi riposo un po’ sul divano e più tardi esco a comperare un paio di mele per il viaggio e i biscotti per la colazione di domani mattina, visto che c’è la cucina tanto vale farla qui prima di partire.
N.Passi: 37034