Rotta verso Santiago: giorno 6 

Da Notre Dame du Laus a Sisteron

 

Questa mattina salutiamo i nostri amici Paolo e Domenica che purtroppo devono tornare a casa; ci dispiace perché ormai eravamo un gruppo affiatato e ci stavamo divertendo molto, ma purtroppo il cammino è anche questo, fatto di strade che si dividono.
Appena io e Grazia ci mettiamo in cammino inizia a piovigginare, non molto ma quanto basta a bagnarti se non indossi la mantella, per fortuna almeno siamo in discesa. Ripercorriamo al contrario il tratto che ci ha portati al santuario fino a quando prendiamo una piccola strada sulla destra che poi diventa sterrata. Dopo 3 o 4 km finiamo su una strada più grande e più trafficata che passa vicino a Valserres dove ci fermiamo per un caffè in un ristorante, parliamo un po’ col proprietario, gli spieghiamo la strada che stiamo facendo e infine gentilmente ci dice che il caffè lo offre lui.

Riprendiamo il camino sempre su strade asfaltate, con la pioggia è sempre preferibile evitare strade potenzialmente fangose. Passando tra grandi campi con filari di meli, dei quali approfittiamo per uno spuntino, arriviamo quindi a Tallard e ci fermiamo per il pranzo, ma non molto perché che la strada è ancora molto lunga.
Il brutto tempo non ci molla quindi procediamo per km e km sempre su strade, cercando di tagliare, dove è possibile, il percorso segnato. In questi giorni ho constatato che, a differenza della Francigena dove la varietà di segnali è esagerata tra frecce, segni, pellegrinetti di ogni colore, pali, segnali stradali etc. che a volte hanno anche il grosso problema dì contraddirsi, qui invece, con soli 3 segni, hanno tracciato un percorso che attraversa la Francia. Due linee per il percorso, due linee e una freccia per le curve e una X, il segnale che ho trovato più utile, all’inizio dei sentieri dove non bisogna immettersi.


Non capisco perché, essendoci esempi da seguire, tipo il famoso e sicuramente collaudato cammino di Santiago, oppure questo sistema Francese, noi Italiani ci sappiamo, come sempre, complicare la vita con della segnaletica poco uniforme e molto variegata. Ma a dire la verità qualche idea del perché in questi giorni me la sono fatta (€).
Comunque, finalmente nel tardo pomeriggio arriviamo a Siteron, città molto carina e turistica. Purtroppo anche qui siamo costretti a sborsare 30 euro per poter dormire in una camera che non ne vale 10; tanto per fare un esempio, se mi siedo sul water non posso chiudere la porta del bagno talmente è piccolo, quella della doccia poi nemmeno esiste. Ok che il pellegrino si accontenta, ma a tutto c’è un limite. Questa parte della Francia ci sta costando parecchio e la cosa comincia a stancarci; oltretutto Grazia,dopo l’ennesima tappa lunghissima, ha un piede dolorante e un po’ gonfio, io invece ho un dolore alla spalla sinistra ma per lo meno io non ci devo camminare sopra. Domani credo che ci fermeremo un giorno in più per riposare e cercare di capire come affrontare queste tappe francesi.




 

N.Passi 42348

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