Da St Jean Pied de Port a Roncesvalles
Ieri praticamente è stata una giornata passata sul treno; il primo da Montpellier a Lourdes, poi uno per Bayonne con cambio a Dax ed infine quello per St Jean Pied de Port. Su quest’ultimo ci ritroviamo immersi nei pellegrini, una cosa a cui non sono abituato visto che negli ultimi giorni non ne abbiamo incontrato nemmeno uno; anche sulla Francigena in totale non ne ho visti più di quelli che ci sono oggi su questo treno.
Qui comunque conosciamo anche Fabio, un signore di Napoli che sta per iniziare il suo primo cammino ed ovviamente finiamo per fare gruppo.
Dalla stazione di Saint Pied de Port ci incamminiamo, salendo, verso l’ufficio del pellegrino. L’organizzazione e la naturalezza con cui accolgono tutti i pellegrini in arrivo, per non parlare del numero di ostelli sulla strada, mi fa capire che da qui in poi sarà tutto diverso da quello che ho visto fino ad ora.
Ritiro una credenziale nuova, visto che quella della Francigena è piena, e andiamo a cercare una sistemazione per la notte. Troviamo un ostello su 3 piani che può ospitare fino ad una trentina di pellegrini. Purtroppo arrivando alle 19 è tardi e mi tocca fare una doccia fredda ma pazienza.
Oggi invece ci svegliamo più contenti e con la voglia di partire nonostante ci aspetti una tappa impegnativa, tra le più dure del cammino dice Grazia, che lo ha fatto l’anno scorso. Ci incamminiamo in salita e mano a mano che saliamo anche il sole spunta tra le montagne, fa fresco la mattina presto ma salendo ci si scalda in fretta; sarà anche faticoso ma i paesaggi che si vedono ripagano gli sforzi, forse non è un caso che fino ad ora non mi fa male la spalla. È quasi tutto asfalto tranne il pezzo più faticoso che è uno sterrato molto ripido; qui su questa tappa si vedono subito quelli che hanno preso alla leggera il cammino. Pellegrini improvvisati con zaini pieni di tutto e di più che a metà strada rimpiangeranno di non essere a casa e chiameranno il servizio di trasporto zaini che per 7 euro te lo porta a destinazione.
Dopo quel tratto sinceramente a me non sembra poi così pesante, piano piano si arriva dappertutto, si fa qualche pausa per le foto, per vedere il panorama e per sedersi in santa pace e alla fine si arriva alla meta. Certo, non passano 10 minuti che non incroci un pellegrino quindi proprio in santa pace non si è mai, ma di norma sono tutti troppo stanchi per fare casino.
Facciamo sosta nell’unico bar che c’è sul percorso di oggi, sosta quasi obbligata per tutti i pellegrini vista la salita appena affrontata.
Dopo km e km di salita su una piccola strada asfaltata si toccano i 1200 metri , poi si scende per un po’ per poi riprendere a salire prima su un ripido sentiero, poi su uno sterrato fino a toccare i 1400 metri circa. Qui addirittura troviamo una postazione SOS con Wi-Fi alimentata da pannelli solari ed una pala eolica.
Da questa piccola area di sosta inizia la ripida discesa su sterrato che mette a dura prova tendini e muscoli delle gambe se non si è allenati quanto possiamo esserlo Grazia ed io. Difatti Fabio arriva a fine giornata abbastanza provato. Io, al contrario, me la sono goduta così tanto questa giornata che non sento nemmeno la stanchezza o forse non lo sono per davvero.
Questa sera dormiamo nell’albergue la Citadella, 160 posti letto a rastrelliera del tipo che si vedono anche in Giappone credo , 12 euro più 10 euro al ristorante per la ricca cena con menù del pellegrino. Quasi mi dispiace che nell’ostello vige il coprifuoco alle 22, ho ancora energie per stare in giro.
N.Passi 31428