Da Pamplona a Puente la Reina
Partiamo senza fare quasi colazione a parte un caffè e due biscotti dai distributori automatici e usciamo in strada per metterci in cammino. La festa praticamente non è ancora finita difatti c’è ancora della gente in giro e un grande odore di birra nell’aria.
Usciamo da Pamplona seguendo le indicazioni sui marciapiedi che, come nel resto del cammino, rendono impossibile perdersi, passando vicino al parco adiacente ad una università e poi saliamo verso Zizur Mayor dove in un piccolo negozietto prendiamo frutta fresca e frutta secca per la giornata.
Riprendiamo su una lunga strada sterrata che più avanti comincia a salire e salire. L’ultimo tratto, anche abbastanza in pendenza, ci porta fino a 735 mt dove arriviamo all’Alto del Perdon “Donde se cruza el camino del viento con el de las estrellas” (Dove si incrocia il cammino del vento con quello delle stelle).
Ci fermiamo giusto per qualche foto perché dopo la salita siamo sudati e qui in cima a quanto pare come sempre c’è un grande vento freddo. Procediamo con la lunga discesa molto sconnessa per via dei sassi, stando attenti a non scivolare, meno male che non piove. In fondo alla discesa la strada continua sterrata per qualche km fino a quando si immette improvvisamente in Uterga, un piccolo paese di poche case dove non incrocio nessuno; qui mi fermo un attimo ad aspettare Grazia e Fabio che avevo un po’ distanziato camminando con il mio passo lungo. Giungiamo quindi ad Obanos quando mancano circa 4 km alla meta, un paese davvero carino questo, con il percorso segnalato da conchiglie sui due lati delle strade.
Percorriamo una discesa ed un passaggio vicino a dei piccoli orti coltivati a peperoncini e pomodori ed infine arriviamo a Puente della Reina, la meta di oggi. Siamo andati così spediti in questa tappa che alle 13:00 siamo già arrivati. Ci registriamo all’ostello parrocchiale, ci facciamo timbrare la credenziale dalla responsabile che scopriamo essere un’italiana emigrata in Spagna da oramai 6 anni e andiamo subito a farci la doccia e il bucato.
Quando facciano un giro in paese scopriamo che anche qui c’è una piccola festa, purtroppo però i negozi alimentari sono tutti chiusi e non ci resta che mettere assieme la cena cucinando un po’ di pasta con pomodori e cipolla comperati ad un piccolo mercatino con pochissima scelta di verdure. Intanto a tavola scambiamo due chiacchiere con un signore Brasiliano, una ragazza Tedesca ed una coppia Coreana.
Quando, più tardi, torniamo a fare un giro in paese, assistiamo di sfuggita ad una specie di corsa dei tori, uno dei quali vedremo anche caricare su un camion, quasi certamente morto. Difficile trovarci qualcosa di divertente e folkloristico se non si è spagnoli ma a vedere le reazioni degli abitanti del posto la cosa sembra del tutto normale, tutti si divertono grandi e piccini, tranne il toro ovviamente.
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