Da Puente la Reina a Estella
Questa mattina ci dividiamo da Fabio che decide di partire prima, sul Cammino ognuno fa il “suo” cammino e quando si sente di farlo in solitaria è giusto che segua i propri ritmi.
Io e Grazia invece facciamo colazione alle oramai solite macchinette dell’albergue e poi partiamo. Passiamo per il paese ancora allestito per la festa di ieri, con le transenne e le sbarre per proteggersi dai tori. Ancora con il buio entriamo in uno sterrato che scende tra i campi per poi risalire fino a costeggiare una statale, una salita molto ripida che la mattina presto ti spezza un po’ le gambe.
Comunque con calma e costanza arriviamo fino in cima; al primo paesino poi mi fermo per un vero caffè ed una brioche, subito dopo continuiamo, sempre su sterrato, fino ad arrivare a Cirauqui, piccolo paese sopra una collina che attraversiamo per ridiscendere dall’altra parte, non prima di aver timbrato la credenziale con il timbro messo a disposizione per tutti i pellegrini che passano sotto i portici del paese.
Dall’altra parte si ritorna su sterrato e si continua fino a salire a Lorca, dove ci fermiamo per pranzare con pane, salame e pomodoro comprati ieri. Più due birre che non fanno mai male.
Riprendiamo scendendo su sentieri che attraversano campi e vigneti e attraversiamo Villatuerta, senza fermarci però, tanto ormai la meta è vicina.
Infatti costeggiando il Rio Ega su una larga strada asfaltata giungiamo a Estella, la meta di oggi. Entriamo nell’ostello comunale che è sulla strada, ci registriamo e saliamo a prender posto.
Questa sera approfittiamo della cucina per preparare riso e pollo che comperiamo al supermarket, visito che siamo stati abbondanti lo offriamo anche ad altri due pellegrini, di cui ovviamente non ricordo i nomi perché se non me lo scrivo subito è matematico che me li dimentico, comunque erano un signore Francese ed una signora Australiana.
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