Da Miradolo terme a Montale (Piacenza)
Parto presto perché anche oggi mi aspetta una tappa bella lunga di cui la maggior parte sull’asfalto. Faccio colazione nel unico bar aperto, così come lo era anche ieri tanto che ho dovuto cenare con l’ennesimo panino.
Lascio Miradolo ed appena fuori dal paese raggiungo altri due pellegrini che prima saluto e poi assieme cerchiamo di destreggiarci con il percorso visto che ad un certo punto ci troviamo in mezzo ad un campo. Grazie anche al GPS torniamo un po’ indietro e scoviamo il segnale bianco/rosso che ci riporta sulla via.
Passato un breve tratto tra i campi torno sull’asfalto e passo davanti al castello di Chignolo Po.
Passato il ponte che attraversa il Lambro e attraversato un cantiere arrivo su una strada sterrata bianca contrassegnata da pellegrini sia sul fianco che sulla strada stessa, sentiero che porta a Orio Olitta. Intanto provo a chiamare ancora il Signor Parisi, il traghettatore che porta i pellegrini da una sponda all’altra del Po, l’avevo chiamato ieri ma non mi aveva risposto. Stavolta però c’è e mi da appuntamento per le 14.30.
Attraverso il tranquillo paese e poi mi immetto su un sterrato che costeggia un canale che prosegue fino ad arrivare a Corte S. Andrea, un piccolissimo borgo quasi disabitato dove però c’è ancora una trattoria che però trovo chiusa. Peccato perché visto che dovrò aspettare 3 ore mi avrebbe fatto comodo
L’attesa è lunghissima e non c’è nemmeno molta ombra, intanto che aspetto scambio 2 parole con i due che avevo trovato a Miradolo. Simon, un inglese dell’isola di Wight e un francese di cui non riesco a capire il nome. Sono partiti da Canterbury e al contrario di quanto avevo immaginato non sono 2 amici, probabilmente si sono trovati ed hanno deciso di proseguire assieme perché uno non parla la lingua dell’altro. Dopo un’oretta ci raggiunge anche un’altro italiano.
Finalmente si sente un motore in lontananza, arriva Danilo Parisi, un personaggio stupendo che, oltre a traghettare i pellegrini, racconta loro storie sulla via Francigena e delle migliaia di persone che ha accolto negli anni, una volta li ospitava anche, nella sua casa al di là dell’argine, ma come ci mostra indicandoci una grossa crepa, la casa non è più molto sicura. Ci timbra la credenziale con il suo caratteristico e storico timbro e poi ci fa firmare il suo registro, io sono il 332esimo pellegrino che vede quest’anno.
Ci salutiamo anche se starei volentieri ad ascoltarlo ancora ma ho tanta strada ancora da fare, l’altro italiano si fermerà poco dopo mentre i due da Canterbury procederanno fino a Piacenza, io invece devo anche attraversarla per fermarmi a Montale.
Dopo aver percorso strade abbastanza trafficate, dopo una zona industriale e dopo aver attraversato un lungo viadotto, arrivo a Piacenza. La città è lunghissima da attraversare ed è orario di punta quindi devo anche prestare più attenzione alle auto.
Quando arrivo finalmente all’ostello sono stanchissimo, faccio subito doccia e il bucato e poi ceno con altri 5 pellegrini. Un ragazzo di Torino, 3 signori di Bergamo e un Francese.
Domani torno a seguire le tappe indicate dal percorso, speriamo di vedere meno asfalto però.
N.Passi: 39136